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Città di librerie e osterie, dal nome misterioso e dai tanti volti, Udine è una città insieme popolare e raffinata, conviviale e colta. Capitale della medievale Patria del Friuli, la sua storia più antica si confonde con la leggenda, che vuole Attila artefice del colle del castello che ancora domina il centro storico. La piazza più suggestiva è piazza Libertà, fulgido esempio di piazza alla veneziana, con la torre dell’orologio, il porticato cinquecentesco di San Giovanni, la loggia del Lionello del ‘400 e una profusione di statue di arredo. Non distante sorge il Duomo, la chiesa più importante e imponente della città.  Un suggestivo percorso tra vicoli medievali e pittoresche rogge conduce a piazza Matteotti, o piazza delle Erbe, una sorta di salotto cittadino contornato da portici, dove gli Udinesi, ma non solo, amano fermarsi per un caffè o per l’immancabile aperitivo che qui si chiama tajut. Centro geografico di una regione che conta 8 zone DOC e 3 DOCG, per una produzione totale di 80 milioni di bottiglie l’anno, Udine non può infatti mancare di onorare questa tradizione vitivinicola e lo fa egregiamente con numerose osterie storiche che offrono anche le specialità della gastronomia locale. Vanto della città è Casa Cavazzini, elegante sede della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine (GAMUD) che espone, tra le altre, notevoli opere dei fratelli udinesi Dino, Mirko e Afro Basaldella, artisti tra i più significativi del Novecento nel panorama italiano e internazionale. Per immergersi nella cultura popolare, arcaica e misteriosa, che impregna gli scritti di CARLO SGORLON, non può mancare la visita al Museo etnografico del Friuli, ospitato in Palazzo Giacomelli. Nella periferia di Udine CARLO SGORLON ambienta il romanzo “La contrada”, sebbene mai nominata ma chiaramente identificabile dalla descrizione di una città percorsa da rogge e disseminata di nobili palazzi in stato precario e animata da un popolo di artigiani industriosi.