Articoli

L’ingresso al borgo fortificato è caratterizzato da una porta ad arco in cui sono ancora visibili le asole di sollevamento del ponte levatoio. La torre trecentesca sulla destra dell’arco è stata recentemente restaurata ed è ora la sede del Centro Visite del Castello di Monteveglio, accessibile attraverso un breve tratto dell'antico camminamento sopra le mura. Una volta entrati nel borgo, sulla destra vi è l’antica Casa di San Benedetto, che fu per secoli l’oratorio e sede della confraternita di Santa Maria delle Rondini; sulla sinistra svetta la torre campanaria, di figura seicentesca, la cui funzione era quella di richiamare l'arengo degli abitanti.

Poco più avanti si trova il piccolo oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano, eretto dalla comunità durante la peste del 1631 e che è stato restaurato a fine ‘800.

Al termine del borgo sorge la splendida chiesa abbaziale di Santa Maria di Monteveglio, una delle pievi più antiche della diocesi bolognese, come dimostrano le colonne della cripta. L'interno si presenta a tre navate, con presbiterio rialzato a sovrastare una bella cripta con resti di affreschi alle pareti. A metà del XII sec., furono i canonici regolari di San Frediano di Lucca a ricostruire il complesso nelle forme romaniche che vediamo oggi.

Passato un momento di declino, nel 1456 Santa Maria tornò a prosperare grazie ai Canonici Lateranensi, che realizzarono diversi restauri e accrescimenti.

Nel 1628 papa Gregorio XV elargì il titolo abbaziale alla comunità. La pieve e i canonici furono per molti secoli un punto di riferimento religioso, economico e amministrativo per il territorio del parco, sino all'arrivo delle truppe napoleoniche, quando i tanti poderi gestiti dall'abbazia furono disgregati e venduti.