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La lunga tradizione musicale e teatrale affermatasi a Trieste soprattutto a partire dal Settecento è narrata dalle collezioni di questo museo specializzato nelle arti performative. Nato intorno al primo nucleo di collezioni donato da Carlo Schmidl, editore e commerciante musicale triestino di origine ungherese, il museo ha cambiato varie sedi fino alla definitiva collocazione in Palazzo Gopcevich. Il sontuoso edificio lungo il Canal Grande offre ampi spazi per una collezione eterogenea, che comprende una significativa sezione di strumenti musicali, una ricostruzione fedele del laboratorio del liutaio triestino Francesco Zapelli, oltre a una ricca biblioteca e mediateca. Carlo Schmidl è noto per aver pubblicato nel 1887 il Dizionario Universale dei Musicisti, uno strumento fondamentale per la conoscenza dello stato dell’arte musicale della seconda metà del XIX secolo.