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Piazza

Cividale del Friuli - ponte del Diavolo e p.zza Diacono. Scrittore Piero Chiara

Nel romanzo semi-autobiografico ambientato negli anni ‘30 Vedrò Singapore? PIERO CHIARA ritrae Cividale come una città popolata da una borghesia colta, capace di esprimere una classe dirigente di livello; una realtà di provincia, certo, ma intellettualmente vivace, e a tratti scapigliata . Vi si descrivono simpatiche scorribande notturne. I luoghi letterari includono il ponte del diavolo, il simbolo forse più riconoscibile della cittadina e il luogo prescelto da uno dei personaggi del libro per togliersi la vita, e il Caffè Longobardo in Piazza Paolo Diacono "In fondo al Corso si apriva una grande piazza … vidi il Caffè Longobardo, con tabaccheria, bigliardo, sale superiori e una schiera di tavolini che occupavano il portico e un tratto della piazza. 'Sarà il mio caffè' pensai. E sedetti a un tavolino"; ”Ogni notte, al termine del nostro gironzolare, capitavamo in piazza Paolo Diacono e ci separavamo di malavoglia per andarcene a dormire qualche ora in attesa di tornare l’indomani a sentire, tra le chiacchiere e il biliardo del caffè Longobardo, il gusto e la bellezza del vivere”. con la facciata del 1925 di Leone Morandini (1889-1971) architetto e scultore cividalese, collaboratore del più noto Raimondo D'Aronco. Morandini, autore peraltro anche dell'adattamento del Caffè San Marco di Piazza Duomo (intonacato e dipinto a fascioni giallo-rossi, poi scrostato al mattone a vista), con una mediazione tra l'aulicismo e il liberty, progetta una splendida quinta con loggiato a leggiadre colonnine e un portico, massiccio e severo al piano terra, che Piero Chiara descriverà nel suo romanzo. 

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